Lobsang: closer to God than we are

vi raccontiamo la storia di lobsang, un monaco tibetano che ha fatto molte cose nella vita

John British School Pisa Group

di John Ayers

Ogni anno, a fine novembre, quando il freddo sulle alte vette e le prime nevi del lungo inverno fanno restare al chiuso la maggior parte delle persone avvedute e perfino le guardie di frontiera cinesi, tre fratelli marciano quieti verso il minuscolo villaggio di… ma forse è meglio non nominarlo. Uno è pittore, uno fa il contadino e il terzo, il più giovane, è un monaco, piccolo ma energico…

La storia va avanti e avrete occasione di leggerla un’altra volta. E’ una storia di coraggio e di difficoltà in un paese lontano ma meraviglioso, il LADAKH, una provincia dell’India nordoccidentale, una valle arroccata sui monti dell’Himalaya. Il monaco si chiama Lobsang e ha fatto molte cose nella sua vita, e ora, nel suo piccolo, British School Pisa Group fa il suo ingresso nella storia.

 

Ladakh Tibet

A gennaio e a febbraio, quando la temperatura scende a meno venti e la neve si accumula sulle 300 miglia di strade che solcano le montagne verso il Kashmir e Manali, il Ladakh resta quasi tagliato fuori dal mondo, tutte le scuole sono chiuse e le famiglie si ritirano nelle loro case gelide. Ma i bambini, specialmente quelli poveri, hanno poco da fare e pochi stimoli. Così, nell’inverno del 2007, Lobsang, con l’aiuto di Wangmo (una monaca buddista, altra importante figura della nostra storia) prese in affitto una stanza e impartì delle lezioni a circa 20 bambini. La scuola ora si chiama “Winter School”. E’ frequentata da 150 bambini. Le aule sono gelide, c’è solo qualche stufa a cherosene a offrire un po’ di calore psicologico, ma ai bambini piace e li aiuta davvero molto.

British School Pisa Group si è offerta di aiutare la scuola ad affrontare le spese necessarie per mantenere attiva la Winter School. Ci siamo offerti di contribuire a sostenere la scuola per i prossimi cinque anni. Non è molto, ma per Lobsang e Wangmo significa poter fare programmi per il futuro, magari riscaldare un po’ di più la scuola, magari assumere un altro insegnante. Per noi significa poter essere in contatto con un altro mondo. I bambini possono scriversi, possiamo inviare libri e materiali vari; in estate agli studenti più avventurosi che riescano a raggiungere il monastero di Wangmo potrà essere garantito un caloroso benvenuto.

Forse anche noi possiamo sentirci un po’ più vicini a Dio.

Condividi l'articolo

John

John Ayers

Socio fondatore British School Pisa
"We are not supposed to be teaching English, we are supposed to be creating an environment where learning can take place."

Lascia un commento